Priorità alle politiche urbane e al riuso delle città: parla il Consiglio degli Architetti

Un nuovo mercato dei lavori pubblici, la rigenerazione delle città, una nuova legge urbanistica nazionale e nuove norme sulle costruzioni. Sono questi i temi, a tratti citati dal premier nel suo discorso alla Camera, che secondo il Consiglio nazionale degli architetti devono essere priorità nei primi interventi del governo Letta.

“La rigenerazione sostenibile della città e del territorio, che rappresenta una vera e propria priorità per gli italiani e per lo sviluppo del Paese, deve esserlo anche per il nuovo governo ed è quindi doveroso che questo tema sia immediatamente posto all’ordine del giorno di uno dei prossimi Consigli dei ministri”. Ne è convinto Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti secondo cui “E’ ormai tempo di realizzare un progetto integrato sull’habitat, capace di mettere assieme la rigenerazione degli spazi pubblici con il ciclo virtuoso dei rifiuti” e poi anche puntare sul “risparmio energetico e idrico”, la “mobilità intelligente con la sicurezza delle case”. Gli Architetti italiani chiedono “idonee risorse” e “finanziamenti privati” da reperire magari guardando al modello dellla Cassa Depositi e Prestiti tedesca che, “mettendo a reddito i risparmi energetici realizzati ha avviato investimenti di rigenerazione urbana per 60 miliardi di euro, ricavandone anche un utile economico”.

Il ‘riuso’ è il primo obiettivo degli architetti italiani ed è fondamentale che il Paese abbia a disposizione una legge, a suo tempo presentata da quasi tutti i rappresentanti degli schieramenti politici, che per la prima volta si occupi del territorio. Gli architetti chiedono anche che venga approvata una legge urbanistica nazionale “che ponga fine alla bulimia burocratica che fino ad oggi ha soffocato e bloccato qualsiasi politica urbana attraverso un apparato normativo colpevole di una pessima qualità delle costruzioni, del massacro del paesaggio, dell’inadeguatezza agli effetti prodotti dai terremoti, delle pessime condizioni del patrimonio monumentale ed altresì del sistema delle tangenti”.

Ma non solo: secondo Freyrie occorre “razionalizzare subito l’insieme delle norme che regolano le costruzioni, ormai incomprensibili, contraddittorie, affastellate in migliaia di regole, provvedendo ad approvare una legge urbanistica nazionale adeguata alla realtà, declinabile regionalmente, ma sulla base di un progetto complessivo per l’intero territorio italiano”. Da qui l’appello per riavviare una stagione dedicata ai lavori pubblici.

Dalla sistematica distruzione del territorio – conclude Freyrie – dalla indifferenza alla qualità del progetto e dalla mancanza di tutela del paesaggio e dell’ambiente si deve uscire con idee e proposte coraggiose e innovative, come il progetto ‘Riuso’, per la rigenerazione urbana sostenibile lanciato dagli architetti italiani insieme ad Ance e a Legambiente e Urban Pro Patto per le Città” sottoscritto insieme a Confcommercio e Unioncamere.

Nell’immediato, una delle priorità che il Cnappc indica per la politica economica del Governo è la stabilizzazione delle detrazioni fiscali del 55% per l’efficienza energetica e degli sgravi del 50% riservati alla sostituzione di infrastrutture, entrambi in scadenza a fine giugno, con il ritorno, in mancanza di una proroga dopo questa data, al vecchio 36% “sicuramente meno conveniente”.

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