L’originale idea di Altrostudio Architetti: Cottage sul Lago di Como con il Solaio Plastbau Metal

Da un’idea originale degli arch. Massimo Mescia, arch. Gianluca Ravar, ne è scaturita una struttura incantevole  collocata a Colico sulla splendida cornice del Lago di Como.

Apparentemente indipendenti, in realtà complementari: due blocchi architettonici comunicanti con diversa interpretazione compositiva ma unica destinazione: residenziale ricettiva per locazioni stagionali mirate ad una clientela appassionata di sport d’acqua, aria e montagna.
L’idea del cottage “FomHouse” nasce dalla volontà di creare servizi ricettivi sul crocevia di 2 versanti turistici sul  Lago di Como, interessati da diverse ma complementari vocazioni sportive. “Lake side” ovvero lato Lago, caratterizzato dalla luce e dal dialogo indoor/outdoor; forme pulite e slanciate vestite da materiali tecnici quali vetro e alluminio, vengono enfatizzate da una copertura che diventa “vela sospesa”. “Mountain side” ossia lato Montagna, composto di spazi intimi e accoglienti valorizzati da materiali legati al territorio come legno e ardesia. Comune denominatore la pietra fugata in facciata che nasce dalla tradizione (Mountain side) e protende verso il nuovo (Lake side).
Le grandi vetrate rivolte verso sud-ovest trasferiscono all’interno la luce e la profondità del garden, il cui progetto, ancora in fase di ultimazione, è mirato alla realizzazione di schermature fiorite e profumate e di angoli di sosta rilassanti e riservati, nonché all’esaltazione di alcuni scorci scenografici.

Focus Involucro/Struttura portante:
La realizzazione della sottile copertura a vela che caratterizza il corpo di fabbrica moderno, si è resa possibile grazie alla ricerca di un sistema costruttivo “portante leggero” ;

Dopo un breve periodo di progettazione integrata, il pensiero architettonico e la concretezza ingegneristica, altalenanti tra esigenze estetiche, termiche e strutturali, hanno condotto all’adozione del sistema Plastbau Metal“, ovvero un termo-solaio armato e gettato in opera (pannello-cassero autoportante a geometria variabile ed coibentazione termica incorporata).

Immediatamente riscontrabili le sue elevate prestazioni, frutto della collaborazione strutturale fra polistirene espanso e profili metallici zincati opportunamente forati e sagomati, questa unione conferisce infatti ai pannelli, oltre a un peso ridottissimo, l’autoportanza e la rigidità necessaria per reggere efficacemente i carichi di prima fase come calcestruzzo fresco, ferri di armatura, maestranze ecc.

Supportati sin dalla progettazione dallo Studio Tecnico interno di Poliespanso, l’ingegnere di studio ha elaborato e trasferito i dati tecnici che in breve tempo si sono trasformati in disegno esecutivo necessario alla programmazione della posa in opera da parte dell’impresa appaltatrice delle opere edili.

In ragione di tutte queste caratteristiche tecnologiche, non ultima la praticità della posa degli elementi giunti in cantiere già sagomati, abbiamo facilmente gestito la “leggerezza del tetto” contenendo il pacchetto termo-solaio/aerazione/assito/lattoneria del corpo “Lside” entro uno spessore di 30 cm., diversamente dalla copertura del restante corpo di fabbrica realizzata con sistema tradizionale di carpenteria in legno di abete con soprastante coibentazione, aerazione, assito e copertura in ardesia.

Focus Distribuzioni/Interiors:
Gli spazi abitabili sono sviluppati su due piani (pur con superfici molto ridotte ai livelli soppalcati) tutelando, come per la copertura, il principio della semplificazione tecnologica, della leggerezza strutturale e della riduzione dell’investimento economico.

L’adozione di intelaiature in legno portante per la realizzazione dei soppalchi infatti ha permesso oltremodo di liberare il più possibile gli ambienti da elementi strutturali invasivi, fatta eccezione per l’unico pilastro baricentrico a sostegno della copertura grande, successivamente rivestito da pannelli di legno.
La semplicità costruttiva ricercata, rispondente anche al principio del contenimento dei costi, si è riflessa nello studio delle distribuzioni interne, predisposte per una flessibilità totale subordinata alle richieste dei fruitori; un disimpegno centrale ai due corpi, in corrispondenza di una scala che supera un dislivello di 70 cm. tra di essi, permette la divisione temporanea degli ambienti in due unità indipendenti che trovano più respiro nelle zone giorno rispetto alle zone notte.
Per quanto riguarda gli arredi e le finiture si è scelto di integrarli il più possibile con gli elementi strutturali, come nel caso del pilastro rivestito da pannelli in legno che diventano armadio a vani chiusi e a giorno, nonché alla valorizzazione di alcuni particolari estetici come le rampe di scale che, con il loro disegno e il fissaggio sospeso, paiono galleggiare senza agganci a terra.

Studio: altrostudio architetti

www: www.altrostudiosrl.com

Massimo Mescia, Corrado Selvetti, Steven Mufatti, Patrizia Massera, Emanuele Tagliabue.

 

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